La sovrappopolazione è un grave problema immediato ma ve ne è un altro più a lungo termine ma, forse, non meno pericoloso per le sorti dell’umanità. In Natura, le razze si mantengono adatte alla vita tramite la selezione naturale. Per prima cosa vi è la lotta tra i maschi per il possesso della femmina. I maschi più deboli non riescono a trasmettere il loro DNA. Poi le malattie falcidiano gli organismi più deboli. Anche noi uomini abbiamo dovuto seguire fino a cento anni fa le stesse regole: le coppie facevano anche 12 o 13 figli. Ma di questi ne arrivavano all’età della procreazione solo due o tre. I più forti. Da cento anni la medicina salva praticamente tutti i bambini e le coppie fanno solo due o tre figli: i primi che nascono, ma che magari sono i meno adatti alla sopravvivenza.
La diminuzione del cervello umano.
Tra l’ altro il cervello umano, che – ai tempi dell’uomo di Cro Magnon -era di 1600 cm3, ora si è ridotto a 1260 di media. E’ vero che gli scienziato dicono che non è solo il volume del cervello che conta, ma sopratutto la quantità delle circonvoluzioni. Ma dicono anche che al di sotto dei 1.000 cm3 difficilmente si potrà avere una vita organizzata. E tra l’altro sembra che siano in uno strano e preoccupante aumento le malattie rare.
Che fare ?
Insomma a lungo termine sarà necessario sostituire alla selezione naturale qualche forma di selezione artificiale. L’argomento, che è sostanzialmente l’eugenetica, ha ovviamente gravissimi risvolti etici. E non è oggi ben visto: tutti ricordiamo le atrocità nel nazismo che eliminava spietatamente i nati non perfetti. D’altra parte è chiaro che la possibilità di crescere e mantenere bambini che non sono in grado di gestirsi, è legata all’esistenza di un molto maggior numero di bambini sani ed in grado di mantenere anche i loro fratelli più sfortunati. Oggi la scienza ci da la possibilità di risolvere il problema. E’ stato scoperto il modo di esaminare il DNA di un embrione e di capire se c’è qualcosa che non va. Macchine in grado di fare un esame genetico sono alla portata di qualsiasi laboratorio ed hanno reso possibile la stesura dei profili genetici non solo degli esseri umani, ma anche degli animali e delle piante. Vi è anzi una eccezionale ricaduta sull’agricoltura e sulle scienze ancora impossibile da quantificare ma sicuramente di notevole importanza.
Questo cosa significa?
Che in futuro sarà possibile che una coppia possa determinare le caratteristiche del nascituro, ovviamente nell’ambito delle limitazione genetiche che la coppia ha. Sostanzialmente si potrà far fecondare un certo numero di cellule uovo della donna, farle moltiplicare fino ad avere degli embrioni di 8 cellule, che verranno poi indefinitivamente congelati a –195 °C. Quando la coppia o la donna, se non ci sarà più la famiglia, vorrà avere un bambino, farà l’esame genetico di ogni embrione, scegliendo infine tra tutti gli embrioni quello che non avrà sicuramente malattie genetiche. Orribile? Beh, è quello che fa la natura attraverso la selezione naturale. Con la differenza che la natura fa nascere quasi tutti gli embrioni e poi seleziona i migliori attraverso le malattie e la morte. Noi possiamo farlo molto prima della nascita eliminando ogni sofferenza sia dell’embrione che dei genitori. In realtà la razza umana deve, anche in questo caso, avere un comportamento coerente e razionale. Se si pensa che sia un delitto interferire con la natura, bisogna accettarne le leggi e quindi, in particolare, lasciare morire i bambini che le malattie destinano a morte. Ci sono dei gruppi cristiani che ragionano in questo modo. Se però non si ha, per fortuna, la forza di agire secondo la selezione naturale, che porta a morte bambini in grado di soffrire e di capire la loro sorte, bisogna accettare il fatto che è doveroso mettere i futuri nati nella condizione migliore per poter soffrire il meno possibile, vivere al meglio ed avere la massima dose di felicità che la vita gli può dare.
Non abbiamo alternative
Anche perché non abbiamo alternative. Se eliminiamo la selezione naturale, la dobbiamo sostituire con la selezione che la nostra ragione e la nostra umanità ci propongono. Selezione che, appunto, non comporta, al contrario di quella naturale, alcuna sofferenza né al bambino né ai genitori. E’ abbastanza ovvio del resto che dei genitori, messi di fronte alla possibilità di fare un figlio senza grossi rischi di cancri precoci, bello ed intelligente, preferiranno avere un figlio così piuttosto che un poveretto, un po’ stupido, a rischio di malattie mortali, già dai primi anni di vita e con probabili handicap fisici. E chi gli potrà dare torto se faranno ogni sforzo per poter fare una scelta di questo tipo? Anzi una scelta del genere è moralmente obbligatoria: nessuno dovrebbe avere il diritto di generare un essere umano condannato ad una esistenza di sofferenza sulla base di sue convinzioni religiose. Le convinzioni riguardano solo lui, non devono interferire e condizionare la vita degli altri, anche se sono i suoi figli.
(tratto : “Dall’Atomo all’anima” di Lucio Dal Buono)